Un film è come un bambino, quando nasce lo devi lasciar correre: Le stanze delle donne è un film documentario ai suoi primi passi. Ora vorremmo che corresse, che uscisse per strada, e con questo blog gli apriamo la porta di casa.

martedì 23 novembre 2010

Grazie a Susanna Camusso.

Dopo la lettura dell'emozianante elenco di Susanna Camusso (segretario generale della CGIL) durante la trasmissione Vieni via con me di Fazio e Saviano, ci siamo permesse di partecipare “a questi pensieri delle donne che lavorano”. Siamo tante, e forse l'elenco non potrà mai essere esaustivo, ma ci premeva far sentire anche la voce di tutte quelle donne che lavorano lontano dagli uffici fabbriche scuole, e che ogni giorno si re-inventano. Anche per quelle che stanno cercando una definizione al loro lavoro, ma anche per chi non ha più la certezza di un lavoro. Con una sottolineatura gialla ci inseriamo nel testo.
Elenco di alcuni pensieri delle donne che lavorano 
(di Susanna Camusso, segretario generale Cgil)

  • Io sono l'invisibile. Durante la notte o all'alba, pulisco il luogo dove lavorerai. 
  • Curo la vita e la morte, mi chiamano badante, sono prigioniera di un permesso di soggiorno
      • Ho firmato un foglio di dimissioni in bianco. Previene la gravidanza
      • Cerco lavoro. Meglio nascondere laurea e master, giuro di non avere specializzazioni
      • Corro a casa, ma la pizza con il mio capo era  necessaria per la carriera
      • Guardo la fabbrica e so che il mio lavoro è andato in Serbia
      • Invento, ricerco. Aspetto un biglietto aereo per l'estero..
      • Curo, accudisco, lavo, stiro e tanto altro: chissà se è  un lavoro...
      • Sono nata nel sud, posso scegliere tra obbedire o emigrare
      • Avevo un lavoro, poi hanno abolito il tempo pieno a scuola
      • Rispondo a un annuncio di lavoro: sarò abbastanza carina? E abbastanza giovane?
      • Passo le ore ad una cassa, sorrido. Ma non era domenica?
      • Quanti asili si possono fare con i soldi del Ponte sullo stretto di Messina?
      • A 38 anni ho scelto mia figlia e mi sono reinventata un lavoro, che fatica farlo capire agli altri
      • Basta, non diteci che dobbiamo fare più figli, dopo la laurea, i corsi di specializzazione, la ricerca di un lavoro e l'impegno per portarlo avanti, quanto tempo ho ancora perchè non scada il mio orologio biologico?
      • Sono un dottore. Non sono un primario
      • Quando lavoro produco lavoro, potete spiegarlo  a economisti e governanti?
      • Ho inventato nuove professioni
      • Lavoro a casa, faccio le riunioni nei bar, mi muovo per inventarmi progetti e lavori, sono una libera professionista, posso dire che a volte mi sento un po' sola?
      • Ho conquistato le otto ore
      • Ho conquistato il tempo del matrimonio, della maternità, dell'allattamento e lo vedo togliere alle altre, a quelle che hanno contratti da ridere
      • Ho conquistato il diritto di sentirmi uguale nel lavoro,  restando differente
      • Felice il giorno in cui non dovrò conquistare niente di più, staranno meglio anche gli uomini. 


      8 commenti:

      1. a 35 anni, dopo aver vissuto per 5 anni in Spagna, avendo imparato la lingua da zero che mi ha permesso poi di lavorare e di avere una certa indipendenza, ho dovuto lasciare tutto (per motivi personali) e ricominciare tutto da capo in Italia, senza un lavoro, e con l'incertezza di TUTTO!...piano piano mi sono ripresa ed ora sono qui...non ho un lavoro autonomo, sono dipendente in un'azienda; tutta la mia stima e comprensione per le donne che lavorano a casa e che hanno trasformato la passione/hobby in un lavoro. Ci sono aspetti positivi e negativi in entrambe le esperienze. Io, mi dedico alla manualità e alle cose che mi piacciono nei ritagli di tempo libero.

        RispondiElimina
      2. ciao Monica, ti ringrazio per il tuo racconto e dalla sintesi di una parte della tua vita, capisco quanta forza hai avuto nel re-inventarti anche tu e nel ricominciare. Ecco questa è la FORZA DELLE DONNE di alcune di noi. Noi vorremmo parlare con voi di noi.
        silvia

        RispondiElimina
      3. aggiungo
        - ho lavorato per 10 anni, con una laurea e bella esperienza all'estero, ora sono a casa con figli perchè il mio capo ha deciso che in cassa integrazione ci vanno prima le donne con figli, tanto hanno un marito che le mantiene. Scusate ma è vero che vivo in una repubblica fondata sul lavoro?

        RispondiElimina
      4. - lavoro ma non mi pagano perchè l'azienda "non ha liquidi".
        - lavoro al freddo e nella sporcizia perchè non ci sono termosifoni e la ditta
        di pulizie è sparita. ho una stufetta sotto la scrivania e una scopa accanto.
        - faccio bene tutto, ma quello che mi piace lo faccio meglio.
        - mi trovo spesso a pensare che tutto ciò che faccio con passione e cura ma senza retribuzione, se dovesse diventare lavoro retribuito non mi piacerebbe poi così tanto.

        RispondiElimina
      5. - Non sono più sicura che saper pensare contemporaneamente un numero non precisato di cose mi faccia bene. A volte paralizza il mio agire. A volte mi impedisce di pensare un pensiero fino in fondo.
        - Ho sempre fatto il lavoro che mi piace e che ho scelto. L’ho conquistato, ha richiesto tutto il mio impegno. Ma sono anche stata fortunata.
        - Bella la mattina in cui mi sveglierò e il senso di me non coinciderà totalmente con il senso del mio lavoro.

        RispondiElimina
      6. - mi pago l'Irpef da sola "perché è una tassa sulle persone"
        - ho 26 anni, niente Tfr, e l'Inps mi consiglia di pensare a una pensione privata
        - lavoro da casa perché costo meno
        - vado a convivere con il mio compagno in una casa pagata dai nostri genitori
        - lavoro in grigio: alcune volte in nero, altre no
        - continuo a studiare, lavoro anche nei weekend, ma per l'Istat non studio, non lavoro e non cerco lavoro
        - non ho tempo per prendermi cura di me, figuriamoci degli altri
        - ho rinunciato alla carriera perché è un modello che svende la mia intelligenza
        - ho deciso di essere un po' più povera e un po' più felice, ma non so se ci riuscirò
        - chi in cambio del mio lavoro non mi ha restituito niente, mi ha violentata
        - chi mi ha pagata per un progetto che non era 'il mio' mi ha trattata come una puttana

        RispondiElimina
      7. Brave! l'elenco di susanna camusso era molto bello. molto bello anche questo elenco che continua... (un maschio)

        RispondiElimina
      8. evviva non siamo sempre e solo tra donne, questo dimostra che esistono ANCORA PER FORTUNA UOMINI CORAGGIOSI. grazie

        RispondiElimina